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Archivio virtuale delle immagini dei testi originaliDal 2014 il sito de Gli anni della Cupola si è arricchito di un potente strumento per la visualizzazione "intelligente" delle oltre 10.500 fotografie dei manoscritti d'archivio usate dallo staff editoriale per la preparazione del vasto corpus testuale di oltre 21.000 atti, completato nel 2009. Gli utenti dalla prima ora ricorderanno il prototipo di questo sistema proposto nel 2004. Adesso siamo in grado di mettere a disposizione tutto il materiale fotografico servito per l'edizione in una struttura innovativa che permette di lavorare come se si fosse di fronte agli originali, ma in un archivio "virtualmente restaurato" dai danni provocati dalla grande alluvione di Firenze del 1966. Documentazione fotografica di un archivio alluvionatoIl progetto Gli
anni della Cupola fu concepito come un'edizione digitale
puramente
testuale delle fonti dell'archivio amministrativo dell'Opera della
cattedrale
fiorentina, durante la progettazione e la costruzione della sua famosa
cupola
negli anni 1417-1436. L'inclusione di riproduzioni fotografiche dei
manoscritti
originali era lontana dalla nostra immaginazione all'epoca
dell'ideazione del
progetto nel 1994, non solo perché allora, nell'economia delle
prime
esperienze
di edizione digitale, le immagini avrebbero comportato un uso eccessivo
di
spazio, ma anche perché gli stessi manoscritti presentavano
gravi
problemi di
leggibilità. La disastrosa alluvione del 1966 aveva cancellato
quasi
del tutto
le scritture di molti dei codici interessati, causando danni nuovi e
apparentemente irreversibili a un archivio i cui contenuti erano stati
già
impoveriti dalla perdita di molti libri di conti e di ogni traccia dei
modelli
e dei disegni che furono commissionati per la cupola. Ciò nonostante, come
editori digitali della prima ora, fummo molto contenti di avere a
disposizione
i microfilm in bianco e nero, realizzati nel 1958, di 19 dei 31 codici
dell'edizione. Sin dall'inizio ci avvalemmo delle stampe di queste
bobine per
integrare la visione a occhio nudo e quella con le lampade manuali a raggi
ultravioletti, così da migliorare la nostra capacità di
leggere le
parti di
testo più sbiadite. Nel frattempo, l'idea di aggiungere immagini
in
quelle
prime fasi del lavoro di edizione, prevista come servizio di archivio
locale
con eventuale distribuzione di CD, fu testata nella prima presentazione
formale
del progetto nel 1997, al convegno per il VII centenario della
cattedrale. Il grande passo in avanti nell'integrazione delle fotografie nel progetto fu fatto nel 1999, grazie a una felice collaborazione con il Dipartimento per la conservazione dei manoscritti della Fachhochschule di Colonia, la quale, sotto la direzione di Robert Fuchs, si impegnò a fotografare i codici più danneggiati per i quali non esistevano fotografie precedenti. Usando strumenti sperimentali, ispirati a tecniche di polizia, l'équipe di Colonia contribuì al progetto con circa 6.500 immagini realizzate con fotocamere digitali a illuminazione ultravioletta a bassa intensità che, dopo un image processing, hanno migliorato nettamente l'abilità dei redattori nel decifrare le scritture alluvionate. Allo stesso tempo, i microfilm esistenti furono digitalizzati e configurati per facilitarne la consultazione.
Dal prototipo all'archivio virtualeNel 1999 ebbe inizio
anche la collaborazione con l'Istituto Max Planck per la Storia della
scienza
di Berlino sotto la guida generosa di Jürgen Renn per la creazione
di
una
rappresentazione internet in HTML del database testuale originale
(DBT).
Offrire al pubblico la possibilità di consultare le immagini
esistenti
richiedeva la messa a punto di strumenti speciali, che avrebbero
assistito
l'utente nella contestualizzazione dei dettagli fotografici e dei
singoli
documenti presenti sulle pagine danneggiate, nonché nel
mantenere la
consapevolezza della riproduzione fotografica come ausilio per la
lettura piuttosto
che come rappresentazione della realtà. La programmazione
creativa di
Jochen
Büttner produsse il prototipo di una struttura di consultazione,
inserita già
nel 2004 nel sito in accrescimento, che consiste in uno strumento di
visualizzazione capace di gestire le variabili dovute alla natura
eterogenea
della documentazione e dell'archivio fotografico. Sempre nel 2004, con il
sostegno del progetto ECHO (European Cultural Heritage Online), furono
acquisite nuove fotografie digitali di pagine intere, sulle quali
"agganciare"
i dettagli fotografici speciali, mentre ulteriori dettagli in UV furono
realizzati
per il grande registro di deliberazioni che copre gli anni fondamentali
1425-1436, portando il patrimonio fotografico del progetto a oltre
10.500
immagini di vario tipo. Per permetterne una buona fruizione da parte
degli
utenti nell'ambiente della consultazione guidata, collaboratori
qualificati
avrebbero dovuto realizzare manualmente 21.165 marcature di singoli
documenti e
altre 6.444 di dettagli fotografici speciali. Attraverso un concorso
pubblico
bandito dall'Opera se ne sono selezionati due, Ilaria Becattini e
Pierluigi Terenzi,
giovani studiosi, che nel 2013 hanno portato a termine questo arduo
compito
sotto la guida dei direttori storici del progetto, mentre Büttner,
da
Berlino,
aggiornava e rifiniva gli ambienti di lavoro e di visualizzazione,
attraverso i
quali era possibile registrare le coordinate digitali delle aree
marcate sulle
fotografie, tramite una incorniciatura semplice e intuitiva. InvitoVi invitiamo a visitare
l'archivio virtuale dei manoscritti riguardanti gli anni della cupola
nell'Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Esso può
essere
raggiunto da
ogni documento trascritto cliccando sul bottone rosso vedi immagine.
Da
lì si è liberi di navigare nell'intero archivio
fotografico scorrendo
le carte
oppure di ritornare all'archivio testuale per fare ricerche
strutturate, sempre
mantenendo la possibilità di visualizzare le immagini dei testi
originali. Per istruzioni specifiche
sull'uso del doppio livello di visualizzazione e di gestione delle
immagini
(Overview e Digilib) si veda la sezione Consultazione
delle immagini
della
Guida del sito. |
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